Dall’11 al 18 settembre nell’Arena della Biblioteca Laurentina l’associazione Officina delle Culture presenta la quarta edizione di Officina Estate, programma di musica, teatro, danza e arte realizzato in collaborazione con Biblioteca Laurentina, e la Consulta della Cultura del Municipio Roma IX. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
L’Officina delle Culture, associazione di promozione sociale che contro l’indifferenza e i facili odi propone l’incontro e l’approfondimento, torna a proporre Officina Estate, festival di teatro, musica, danza, mostre, laboratori e performance presentata a Spinaceto per le prime annualità.
Quest’anno il festival si trasferisce alla Biblioteca Laurentina e si inaugura domenica 11 settembre con una giornata dedicata al commercio equosolidale che già nel titolo ci ricorda che In un mondo che cambia il commercio equo resta una risposta, la performance Pandemic Violence di Monica Pirone dedicata a tutte le donne che vorranno condividere una pagina del loro diario scritta durante il lockdown e una festa di ritmi e suoni africani con i Tam Tam Morola e la danza acrobatica del Grupo Kulumba da Madrid.
La musica in programma ci porterà in diversi mondi, partendo dal territorio sotto il raccordo anulare fino alla Persia. Sono in programma i concerti degli Undergra (lunedì 11 settembre), di Martux_M e Kaleidoscope che in Ubuntronix celebrano l’incontro tra l’elettronica e la musica africana dei Kaleidoscope: in questa serata si propone la celebrazione dell’incontro e del rispetto reciproco. la parola ubuntu vuol dire in lingua bantu “Io sono perché noi siamo” ed in questo spericolato incontro tra elettronica e ritmi africani, tra estetica ed etica del rispetto reciproco, tra memoria e futuro. la musica africana incontra l’elettronica dando vita a UbuntroniX (16 settembre). Infine la Balkan Lab Orchestra di Federico Pascucci (17 settembre) e del gruppo Barbad formato dai fratelli iraniani Mohsenipour (18 settembre).
Il teatro in programma è quello di Teatro Prisma che ci racconta de La cittadina vaticana Emanuela Orlandi spettacolo mai presentato a Roma, scritto e diretto da Giovanni Gentile ed interpretato da Barbara Grilli (13 settembre). Il teatro sarà protagonista anche con il maestro Marcello Sambati, regista e poeta nonché attore che qui si dedica proprio al corpo del performer ne l’Atlante dell’attore immaginario, dove si celebra il moto vitale come tempesta che travolge, partecipando al corpo ciclonico della terra. (14 settembre). E come nelle passate edizioni anche in questa Officina Estate non poteva mancare un Red Reading di Tamara Bartolini e Michele Baronio che presentano qui RedReading #6 Come fratelli e sorelle_vite profughe, esistenze partigiane dai libri: “Timira_romanzo meticcio” di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (ed.Einaudi) e “Razza partigiana” di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa (ed.Iacobelli).
Officina Estate ospita il debutto dello spettacolo Lettere per la notte di San Lorenzo scritto e diretto da Gianluca Riggi su Pier Paolo Pasolini con lo stesso Riggi e i danzatori Riccardo Cananiello e Mattia Carlucci.
In programma anche laboratori di Hip Hop con Sonny Olumati e Jean Hilaire Juru, divisi per fasce d’età, i laboratori di percussioni e danza africana condotti dai Tam Tam Morola, la mostra proposta da Fotografi Senza Frontiere, il laboratorio di Lab Sound Designer proposto dal centro sociale Auro e Marco e l’azione collettiva Mater Naturae condotta da Monica Pirone.
Dall’11 al 18 settembre
Biblioteca Laurentina | Piazza Elsa Morante
INGRESSO LIBERO
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI info@officinadelleculture.org
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PROGRAMMA
DALL 11 AL 18 SETTEMBRE
BIBLIOTECA LAURENTINA – ARENA ELSA MORANTE
Domenica 11 settembre, ore 17.00
IN UN MONDO CHE CAMBIA
il commercio equo resta una risposta
a cura di Gabriella d’Amico, rappresentanti di Botteghe del Mondo e testimoni di diverse botteghe.
Per inaugurare Officina Estate 2022 proponiamo un aperitivo biologico ed equosolidale accompagnato dalla narrazione dei protagonisti dei progetti di commercio equosolidale: la storia di resistenza dei piccoli produttori del Chiapas, che uniscono i due continenti da oltre 20 anni e vedono crescere le comunità, grazie al prefinanziamento del caffè equosolidale Tatawelo.
La storia di Antonia che dalla Bolivia lotta con una comunità di donne per realizzare quella che diventerà una cooperativa di maglieria in alpaca, che oggi vendiamo nelle botteghe del commercio equo di tutta Italia. Tra testimonianze e video si presentano storie di valori, di resistenza e di pace tra i popoli e la natura. E’ proprio grazie al prezioso lavoro delle botteghe del mondo sui territori possiamo scegliere questi prodotti equo solidali e contribuire al cambiamento dell’economia.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org
domenica 11 settembre, ore 18.30
PANDEMIC VIOLENCE. DIARIO DELLA PANDEMIA
di Monica Pirone
a cura di Michela Becchis
La performance si propone di ritagliare all’interno delle giornate organizzate con eventi culturali e con diversi appuntamenti di differente espressione artistica, un momento di stacco che richiede la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, l’invito a portare una pagina di diario riferita al periodo del lockdown e dei mesi a seguire. La pagina di diario potrà essere realizzata anche appositamente per l’evento, purché sia frutto di pensieri e riflessioni che solitamente vengono custoditi nelle pagine di diario privato. Un momento di verità che è particolarmente indirizzato alle donne che in molti casi stanno pagando il conto più alto di questa crisi e alle quali ancora una volta è richiesto lo sforzo maggiore per uscire da questo momento, sia all’interno del nucleo famigliare che in maniera più estesa nel campo lavorativo e nella società in genere. Sarà data lettura di un diario appositamente scritto con azioni performative che sottolineino i momenti più emotivi di queste pagine.
Un rituale collettivo importante, dopo la profonda crisi e le naturali ansie che anche questi tempi di guerra contribuiscono ad acuire, creando al momento, gravi incertezze in noi tutte.
“Sullo sfondo di un grande dramma collettivo che è l’inizio, ovvero la fase uno della Pandemia da Coronavirus ed il conseguente Lockdown, si consuma un dramma ben più radicato ed antico che è la violenza nella sua espressione estrema ed irrecuperabile, nell’ambito famigliare. Tale azione riesce addirittura a mettere sullo sfondo del racconto le conseguenze del Covid 19…”
Leggeremo insieme un diario di una donna qualunque che ha avuto la sfortuna di trascorrere quel periodo con un uomo “sbagliato” e che proprio nell’isolamento ha dato il peggio che un essere umano possa dare. Abbiamo però bisogno della testimonianza di tante donne, qualunque essa sia.
Scrivendo alla mail info@officinadelleculture.org si può inviare una pagina che ogni donna potrà leggere in prima persona, o inviare da uno a tre scatti indicativi di come si è trascorso questo periodo.
L’artista Monica Pirone leggerà il diario Pandemic Violence- Diario di una Pandemia con la cura di Michela Becchis e tutte insieme racconteremo attraverso una pagina di un qualsiasi giorno, un pezzo della nostra vita.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org
domenica 11 settembre 2022, ore 21.30
Grupo Kulumba (danza) e Tam Tam Morola (musica)
DATA e ORARIO LUOGO/INDIRIZZO/MUNICIPIO ARENA BIBLIOTECA LAURENTINA
Una festa di danza e musica africana nata dall’incontro tra artisti di origine senegalese della compagnia di danza di Madrid Grupo Kulumba capitanato da Alboury Dabo e dei romani Tam Tam Morola di Moustapha Mbengue. Ne nasce una festa carica di incanto e meraviglia, dove la danza tradizionale e acrobatica offre all’uomo la grande riconciliazione di testa e corpo, di pensiero e istinto, attraverso la liberazione del gesto e l’abbandono al ritmo potente e costante dei tamburi dei Tam Tam Morola. Le danze tradizionali delle cerimonie africane saranno presentate anche negli abiti tradizionali che ci porteranno a rivivere una vera festa africana, dove pubblico di ogni età verrà travolto da una irrefrenabile energia gioiosa.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA mail info@officinadelleculture.org
lunedì 12 settembre 2022, ore 18.00 – 20.45
mercoledì 14 settembre 2022, ore 18.00 – 20.45
sabato 17 settembre 2022, ore 18.00 – 20.45
LABORATORIO HIP HOP
con JEAN HILAIRE JURU (dalle 18.00 alle 19.00)
con SONNY OLUMATI (19.00- 20.45)
WORSHOP DI DANZA HIP HOP per ragazzi dagli 11 ai 15 anni, CON Juru nato a Roma da genitori rwandesi è coreografo, danzatore e videomaker.
WORSHOP DI DANZA HIP HOP per ragazzi dai 16 anni CON SONNY OLUMATI, nato a Roma da genitori nigeriani. Sonny è coreografo, danzatore, insegnante, autore e attivista per le seconde generazioni ed il diritto di cittadinanza.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA mail info@officinadelleculture.org
lunedì 12 settembre, ore 21.00
CONCERTO UNDERGRA
DATA e ORARIO
L
Undergra (Ernesto De Angelis al contrabasso, Francesco Zanotti alla chitarra, Giacomo Tacconi al flauto traverso, Corrado Antonucci alla batteria e la voce di Lorenzo Marchetti). Il gruppo nato nel nono Municipio sotto il Raccordo Anulare, come spiega il nome, torna alla Biblioteca Laurentina, dopo aver suonato per la sua inaugurazione nel 2018.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA mail info@officinadelleculture.org
martedì 13 settembre, ore 18.00
giovedì 15 settembre, ore 18.00
laboratorio percussioni e danza con TAM TAM MOROLA
Laboratorio di percussioni per bambini dalle 18.00 alle 19.00, a cui segue laboratorio di percussioni e danza africana avanzato.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA mail info@officinadelleculture.org
martedì 13 settembre, ore 21
TEATRO PRISMA
La cittadina vaticana Emanuela Orlandi
Scritto e diretto da Giovanni Gentile
con Barbara Grilli
Il caso Orlandi è il più grande caso di depistaggio nella storia d’Italia. Emanuela, che è cittadina vaticana in quanto abita nelle mura dello Stato papale e il padre è un impiegato della Santa Sede, viene rapita il 22 giugno del 1983 mentre Papa Giovanni Paolo II è in Polonia per quello che verrà ricordato come il viaggio che frantumò l’Unione Sovietica. Perché la mattina del 23 giugno il Segretario di Stato Vaticano sente il bisogno di “disturbare” Woytila in Polonia per avvisarlo della scomparsa di una ragazzina che può benissimo essere rimasta a dormire fuori con un ragazzo?
Perché è lo stesso Woytila il primo a parlare, durante l’Angelus del 3 Luglio, di rapimento e non di semplice scomparsa?
Perché si crea ad arte la “pista internazionale” depistando fino al 1997 tutta l’indagine? Perché la polizia e i servizi segreti non indagano sulle testimonianze degli amici di Emanuela interrogati i primi giorni dalla scomparsa?
Perché il Vaticano prima ammette che esiste un “dossier Orlandi” poi smentisce categoricamente di possedere carte relative alle indagini?
E poi le tre archiviazioni, la Banda della Magliana, i servizi segreti, la basilica di Sant’Apollinare, la pedofilia, lo IOR.
Perché, perché, perché…
Ma alla fine l’unica domanda che conta rimane una sola: dov’è Emanuela?
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA
mercoledì 14 SETTEMBRE, ore 18.00 – 21.00
LABORATORIO SOUND SYSTEM
di Csoa Auro e Marco
Laboratorio che propone storia e cultura del sound system. Nozioni base di fonia e autocostruzione casse acustiche. Workshop di montaggio, taratura impianto, allestimento consolle e dance hall finale.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA info@officinadelleculture.org
giovedì 15 settembre, ore 21.00
ATLANTE DELL’ATTORE IMMAGINARIO
di e con Marcello Sambati
L’Atlante dell’attore immaginario è una mappatura del “moto vitale che pervade tutti i viventi, ognuno dei quali è in se stesso integralmente vita, poiché le tre potenze vitali di Aristotele – vegetativa, sensitiva e intellettiva – sono in realtà una sola potenza”. L’attore immaginario, come un Io che li riassume tutti, con la sua ricerca ardente di pratiche organiche, acustiche dell’anima e del corpo moltitudine, si fa parola figura e natura. Io come cosa vivente, come desiderio e come mancanza, che piange di compassione, misericordia, pietà. Legge i segni, ascolta le premonizioni, scioglie e riannoda fili, recita la sua forma, parla e grida, con la testa e il cuore pieni di mondo. Tutto si tiene in un’unica vita, nella stagione di una vita. Vivere è tempesta che travolge, partecipazione al corpo ciclonico della terra
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org
venerdì 16 SETTEMBRE, ore 18.00
MOSTRA FOTOGRAFI SENZA FRONTIERE DATA e
La filosofia di FSF-onlus si fonda su un’antropologia culturale pragmatica e poggia sulla convinzione che la pratica della fotografia possa rendere la comunicazione più libera e fruibile a coloro che fino ad oggi l’hanno solamente subita. Per far si che in un prossimo futuro essi possano trasformarsi da oggetti a soggetti attivi della comunicazione. Potendo raccontare dal di dentro le proprie storie. Potendo ritrovare la propria identità.
Prevediamo una mostra fotografica realizzata dagli allievi dei corsi di Fotografi Senza Frontiere in collaborazione con Officina delle Culture.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org
venerdì 16 settembre, ore 21.00
Lettera per la Notte di San Lorenzo
di Gianluca Riggi, con Gianluca Riggi, Riccardo Cananiello, Mattia Carlucci
Lettera per la notte di San Lorenzo è uno spettacolo che ripercorre la storia d’Italia dal 1922 anno della nascita di Pier Paolo Pasolini, ma anche anno della Marcia su Roma, fino al 1992 anno della pubblicazione del suo romanzo/inchiesta postumo “Petrolio”. Un viaggio di narrazione, immagini, e corpi attraverso la figura del grande intellettuale che è anche un viaggio nelle “cose italiane”, la lunga marcia nera mai interrotta, la strategia della tensione. Il tutto raccontato con sguardo ironico e con l’accompagnamento di due attori danzatori.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org
venerdì 16 settembre, ore 22.30
CONCERTO UBUNTRONIX
UbuntroniX assorbe il termine africano Ubuntu che esplicita che l’umanità di ciascuno non è semplicemente intrinseca, ma è una qualità che proviene dalla relazione con l’altro. In questa serata si propone la celebrazione dell’incontro e del rispetto reciproco. “Io sono perché noi siamo” vuol dire la parola in lingua bantu ed in questo spericolato incontro tra elettronica e ritmi africani, tra estetica ed etica del rispetto reciproco, memoria e futuro la musica africana incontra l’elettronica dando vita a UbuntroniX.
Martux_M pioniere dell’elettronica sempre in ascolto delle trasformazioni contemporanee, che nei diversi progetti ha collabora con musicisti come Markus Stockhausen, Danilo Rea, Arto Lindsay, Eivind Aarset, Nils Petter Molvaer, Jon Hassel e Ramin Bahrami, invitato nei maggiori festival internazionali come Sonar (ES), Mutek (CND), RomaEuropa (IT), Dissonanze (IT), Villette-Numerique (FR), e al Lincoln Center di New York qui dialoga con i Kaleidoscope.
L’io non è un soggetto rigido, non è un individuo, cioè un nucleo non divisibile, non modificabile, ma è un dividuo relazionale (definizione dell’antropologa Marilyn Strathern). L’io è ciò che è grazie alla relazione con l’altro, che sia un altro essere umano, un essere vivente animale o vegetale, o anche un essere inanimato. Questo modo di guardare il mondo in cui ognuno deve rendersi conto di non essere individuo singolo, ma di essere un tutt’uno con il kosmos, molto somiglia al viaggio musicale proposto da Martux_M e i Kaleidoscope. L’Ubuntu significa dunque vedere il noi prima dell’io, ma non nel senso occidentale di dare il primato alla comunità e tralasciare l’io, anzi.
Sabato 17 settembre, ore 21.00
MATER NATURAE
Di Monica Pirone
A cura di Michela Becchis
In quanti libri abbiamo letto di un tesoro nascosto all’ombra di un albero in un giardino e in quanti film abbiamo visto la/il protagonista nascondere in una scatola una lettera una foto o un oggetto prezioso per custodire un segreto, un ricordo, o un valore da potere lasciare ai posteri o per lasciare che la natura stessa diventi una cassaforte che possa proteggere, difendere qualcosa che si vuole preservare?
Il legame forte che c’è tra le donne e la natura, entrambe capaci di creare, generare vita, rinnovare, è un legame che ci rimanda alle nostre origini, che ha un significato profondo, viscerale, archetipale e che segna la nostra vita fin dalla nascita.
Tale legame può essere per noi un conforto, in alcuni momenti della vita può essere un patto che ci può aiutare a superare il momento ed a gettare il nostro cuore oltre l’ostacolo.
La performance MATER NATURAE di Monica Pirone ha la finalità di creare un momento rituale in cui si richiede, a chi vorrà partecipare, di consegnare alla natura un segreto, un pensiero, un ricordo, un affetto, un sentimento che riteniamo essere davvero prezioso, fino al punto di dovere renderlo tangibile per poterlo consegnare alla natura che se ne faccia custode muta ed affidabile. Rendere ciò concreto, tangibile, attraverso una fotografia, un oggetto, un feticcio, contenuto in una scatola che sarà fornita dall’artista che creerà il contenitore e che accoglierà, per poterlo mettere in sicurezza, questo oggetto che le partecipanti stesse possono sotterrare in una cassapanca con della terra che diverrà lo scrigno e che potrà prendersi cura del loro segreto, creando un patto tra chi parteciperà e la natura stessa. E’ possibile partecipare da protagoniste scrivendo una mail a info@officinadelleculture.org e comunicare con quale oggetto si vuole partecipare e cosa rappresenta. E’ possibile anche fotografare e stampare una fotocopia che rappresenta l’oggetto stesso, la performance ha un valore simbolico e sarà lo stesso per il senso stesso dell’azione.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA info@officinadelleculture.org
sabato 17 settembre, ore 22.30
CONCERTO BALKAN LAB ORCHESTRA
Da settembre 2019 è nato a Roma un progetto didattico-pratico dedicato alle tradizioni musicali dei Balcani e dell’Asia Minore guidati dal sassofonista e compositore Federico Pascucci. Crocevia di popoli e culture, nei Balcani risiede infatti una tradizione musicale estremamente ricca e variegata, in Italia quasi del tutto ignorata.
Con il progetto Roma Balkan Lab Orchestra si offre un’occasione a tutti coloro che vogliono entrare in contatto e fare esperienza diretta con queste musiche attraverso laboratori collettivi in cui la pratica e la trasmissione orale sono i primi due ingredienti.
I laboratori sono finalizzati a fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per viaggiare autonomamente nel mondo musicale del vicino Est e acquisire le competenze per diventare componenti di un ensemble ispirato alle formazioni tradizionali est europee, dalle fanfare “trubaci” alle orchestre “lautari”, fino ai gruppi dei “panigiri”, le interminabili notti di musica nell’estate delle isole dell’Egeo.
I gruppi lavorano alla costruzione di un repertorio collettivo di musiche tradizionali provenienti dai Balcani, Romania, Turchia, Grecia, Asia Minore e Medio Oriente.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA info@officinadelleculture.org
domenica 18 settembre, ore 18.00
CONCERTO BARBAD
Il progetto musicale Barbad nasce da un’idea di Reza, Hamid e Navid Mohsenipour. I tre fratelli hanno avuto un’importante e intensa attività musicale in Iran, suonando anche nell’Orchestra Sinfonica di Teheran e nell’Orchestra della Televisione Iraniana.
Laureati dapprima al Conservatorio di Teheran, hanno successivamente conseguito una seconda laurea al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e all’Università La Sapienza di Roma, città dove attualmente risiedono.
Il nome del gruppo deriva da Barbad, musicista persiano di epoca sasanide, vissuto durante il regno di Cosroe II, dal 590 al 628 d.C.
Il progetto Barbad ha partecipato a importanti festival musicali in Europa e nel mondo, tra i quali, ad esempio, il “Festival Delta Jazz” in Russia.
Nella cooperazione tra musicisti di varia formazione e di diverse nazionalità ha portato a uno stile che fonde le tradizioni orientali con quelle occidentali, che supera le distanze culturali e definisce una personalità artistica unica. Tutto questo, ovviamente, va sempre di pari passo con l’esecuzione del repertorio tradizionale persiano.
Un lavoro di ricerca innovativo e appassionante, da proporre in tutti i paesi del
mondo a un pubblico raffinato, sensibile all’arte e alla creatività.
GRATUITO CON PRENOTAZIONE CONSIGLIATA
domenica 18 settembre, ore 21.00
RedReading #6 COME FRATELLI E SORELLE_vite profughe, esistenze partigiane
Di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio
dai libri: “Timira_romanzo meticcio” di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (ed.Einaudi) e “Razza partigiana” di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa (ed.Iacobelli)
“Le storie sono di tutti – nascono da una comunità e alla comunità ritornano – anche quando hanno la forma di un’autobiografia e sembrano appartenere a una persona sola, perché sono le sue memorie, la sua vita com’è il caso di questo romanzo meticcio.” Un omaggio. una performance collettiva che si nutre di parole, suoni, racconti, ricordi e immagini. Una festa per ricordarci da dove veniamo e chi siamo, per dare voce ad una storia che ci appartiene. Apriamo un album di famiglia, troviamo foto che parlano di un fratello e una sorella in cui specchiarci, perderci e ritrovarci. Sfogliando i ricordi di Isabella e Giorgio Marincola, sbirciando dentro quelle vecchie foto ingiallite di “bambini italiani dalla pelle scura”, ritroviamo anche le nostre foto, ci guardiamo e ci riconosciamo, come fossimo fratelli e sorelle sul filo di una frontiera sbarcati per cantare una memoria oltre i confini. “Siamo tutti profughi, senza fissa dimora nell’intrico del mondo. Respinti alla frontiera da un esercito di parole, cerchiamo una storia dove avere rifugio.”
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